I
Un uomo, Eugéne, siede pensieroso su una panchina di ferro battuto. Ha passato i quarant’anni d’età. Si trova in un giardino di un paese poco lontano da Parigi. Rivolge lo sguardo alla figlia Julie con un’espressione malinconica.
La piccola indossa un abito dai colori tenui: sembra l’immagine dell’innocenza. I suoi grandi occhi scuri, fissi su un modellino posato sulle gambe del padre, catturano l'essenza della curiosità infantile. La bambina sembra assorta in un mondo che soltanto lei può vedere.
Il giardino è rigoglioso e vibrante. Le fronde degli alberi creano un gioco di luci e ombre. I fiori, con i loro colori, aggiungono una nota di allegria. È un’oasi di pace, un rifugio dal rumore del mondo esterno.
II
Eugéne Manet, fratello del celebre pittore Édouard Manet, era un uomo colto. Aveva tante idee che si agitavano nell’apparente quiete del suo sguardo. Era un animatore culturale che si metteva a servizio del prossimo. Era sposato con Berthe Morisot, anch'essa pittrice impressionista. Eugéne dipingeva ma, al contrario del fratello e della moglie, ben più talentuosi, ben più apprezzati in vita, non trova spazio nei libri di storia dell’arte se non in qualche riga fugace o come soggetto d’ispirazione familiare.
Nel quadro di Berthe Morisot, Eugéne è ritratto come un uomo che apprezza la semplicità dei piccoli gesti quotidiani. La sua postura, il modo in cui si china leggermente verso la figlia, rivelano un’attenzione e una cura profonde. Ricordano che la paternità non si misura in grandi imprese, ma nella capacità di essere presenti, di condividere il tempo con i propri figli, di creare ricordi che hanno l’ambizione di durare per sempre.
III
A volte, riguardando il quadro, mi chiedo cosa abbia ricordato Julie di quei giorni trascorsi nel giardino di Bougival con il suo papà. Il profumo dei fiori, il fruscio delle foglie, il calore del sole sulla pelle, il modellino finito chissà in quale armadio sono tutte risposte plausibili. Spero che abbia impresso nella mente, soprattutto, lo sguardo amorevole del padre, la sua presenza rassicurante, la sensazione unica di essere amata e protetta.
Mi piace pensare che, osservando il quadro alla stessa età del padre raffigurato, Julie abbia prestato attenzione alla malinconia dello sguardo di Eugène. Mi piace credere che si sia soffermata sul tempo che passa, sull’amore che unisce, sul valore della condivisione dei momenti che viviamo senza quasi accorgercene.
IV
Eugéne Manet con la figlia a Bougival è un invito a riflettere sull’importanza di essere padri presenti nella vita dei propri figli. È un promemoria su come ogni istante trascorso con loro, con qualcuno che amiamo, sia un dono prezioso.
Essere padri significa seminare ricordi nei cuori dei nostri figli. Ricordi da preservare con cura, ricordi da custodire, ricordi ai quali aggrapparsi nei momenti malandati. Ricordi che li accompagneranno per tutta la vita, che li aiuteranno a diventare uomini e donne che non hanno timore di dare e ricevere amore.
Essere padri è un privilegio e una responsabilità. Il nostro amore e la nostra attenzione sono i regali più belli che possiamo fare ai nostri figli.
Questo è il 41esimo numero della nostra newsletter, oggi siamo in 315.
Il nostro prof. Buttitta ha visto dal vivo il quadro di Morisot e ne è rimasto semplicemente sconvolto, non poteva non raccontarne la storia. Una storia che rivive in ogni foto che ci ritrae insieme con i nostri figli, scattata mentre eravamo intenti a seguire le loro parole e i loro sguardi freschi sul mondo in attimi interi di beatitudine. Piccoli gesti quotidiani che si ritagliano il loro spazio nei ricordi più belli e preziosi.
Buone letture!
Io ho un grosso problemi con gli sguardi: spero siano amorevoli, ma sicuramente sono malinconici e pregni di preoccupazioni tipiche di un papà. Preoccupato del tempo che se ne va, preoccupato per un'irrisoria dermatite o una tosse che non passa, preoccupato nel cercare quell'equilibrio tra protezione e autonomia. Speriamo venga percepita la componente amorevole e non quella malinconica-preoccupata.
Bellissima riflessione profonda e accurata su un dipinto alquanto particolare. La relazione tra padre e figli si racchiude proprio in questi giochi di colore e sguardi. Ora sono invidiosa 😂